Partecipata e vivace l’assemblea di Federsolidarietà Piemonte che si è tenuta ieri a Torino.
Tema principale quello dell’innovazione, intorno al quale si sono sviluppate le relazioni del presidente regionale della federazione Guido Geninatti e del presidente nazionale Giuseppe Guerini.
Ha introdotto i lavori il presidente di Confcooperative Piemonte Domenico Paschetta, che ha evidenziato l’importanza del tema dell’innovazione e della comunità locale per lo sviluppo elle progettualità della cooperazione sociale e in generale di tutte le cooperative piemontesi.
“Non suonare quello che c’è. Suona quello che non c’è”. Con una citazione di Miles Davis è iniziata la relazione di Guido Geninatti, che ha evidenziato l’importante apporto delle cooperative sociali, attive là dove si avviano processi di cambiamento. I numeri illustrano una presenza capillare e attiva delle oltre 300 cooperative sociali piemontesi aderenti: 650 milioni di euro nel 2015 il valore della produzione, un capitale sociale pari a 28,5 milioni di euro, un patrimonio netto di 126 milioni di euro. Interessanti i dati riguardanti l’occupazione: gli operatori sono circa 20 mila, in maggioranza soci. Il 76 per cento degli addetti è donna, e ben l’80 per cento dei lavoratori è assunto con un contratto a tempo indeterminato.
Tanti gli ambiti di azione, salute, welfare, inserimento lavorativo di persone svantaggiate, bisogno abitativo… “E’ tempo che la cooperazione sociale - ha concluso Geninatti – implementi il suo ruolo da protagonista, non solo come erogatore di servizi ma come soggetto in grado di attivare nuovi processi sociali, economici, di sviluppo locale, attraverso progettualità sostenibili e replicabili”.
Giuseppe Guerini ha affrontato il tema dell’innovazione ricordando che tanto quella tecnologica, quanto quella sociale, nascono da processi collettivi, da sistemi aperti, avvalendosi dello sviluppo di reti collaborative.
La cooperazione sociale, ha spiegato Guerini, è in grado di favorire questi processi, e portare a compimento una “mutualità 4.0”: occorrono capacità di relazione e conoscenze approfondite, che costituiscono le basi dell’innovazione.
Tema centrale è quello del raggiungimento di una maggiore equità: la ricchezza prodotta dall’innovazione tecnologica deve essere redistribuita. Si parla molto di reddito di cittadinanza, ma si deve tenere presente che è il lavoro che restituisce dignità e riconoscibilità sociale alle persone.
Sono seguiti gli interessanti interventi di numerosi cooperatori sociali, che hanno illustrato le esperienze più significative di innovazione realizzate nella propria cooperativa, a cui dedicheremo dei post specifici nelle prossime settimane. Hanno concluso la giornata di lavoro il Direttore Competitività della Regione Piemonte Giuliana Fenu e Giancarlo Bordone, Direzione Coesione Sociale, che hanno riconosciuto la ricchezza e il valore delle esperienze della cooperazione sociale piemontese e garantito che nelle misure previste la Regione darà spazio al tema dell’innovazione sociale, di cui la cooperazione è uno degli attori principali.