Un grande successo per la nuova edizione di Grandi Langhe 2025, la manifestazione che quest’anno è stata animata da circa 500 cantine piemontesi alle OGR Torino il 27 e il 28 gennaio. Un evento importante di punta per il settore e che è stato organizzato dal Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dal Consorzio di tutela Roero.
“Siamo orgogliosi della presenza di molte cooperative vitivinicole a questo importante evento, che racconta ancora una volta il valore della cooperazione agricola piemontese” sottolinea Roberto Morello, Presidente di Confcooperative Fedagripesca Piemonte. “Il 40% dei produttori di vino nella nostra regione è costituita da cooperative agricole, che rappresentano un valore di produzione che nel 2024 ha superato i 240 milioni di euro. I 4.500 soci del settore vitivinicolo si sono adoperati nello spirito della cooperazione per mantenere la produzione piemontese ai suoi alti livelli. Ora l’obiettivo è quello di continuare a lavorare insieme per adattarci ai mutamenti sempre più incalzanti che ci vengono richiesti dal mercato. Sono certo che la cooperazione è una marcia in più, grazie alla condivisione di buone pratiche ed esperienze che ci permettono di tenere alte le etichette piemontesi. Eventi come Grandi Langhe sono il posto giusto per esprimere queste potenzialità”.
Una nona edizione di Grandi Langhe che ha celebrato una produzione in positivo del 5% rispetto all’anno precedente per i produttori piemontesi. Si stima infatti siano oltre 2,25 i milioni gli ettolitri prodotti nell’ultima stagione vitivinicola, contro i 2,06 milioni del 2023.
Un volume produttivo di grande eccellenza: sono infatti 60 le denominazioni D.O.C. e D.O.C.G., che coprono circa l’83% della produzione regionale, quasi tutta di vitigni autoctoni storici.
Un’annata che guarda al futuro e ai continui adattamenti che il settore è chiamato a raggiungere, a partire da una maggiore attenzione ai cambiamenti climatici che richiedono una risposta sempre più attenta. Se quest’anno le piogge hanno compensato la carenza idrica dell’anno precedente, a dare motivo di preoccupazione in futuro sono le alterazioni dei microclimi che consentono di ottenere i preziosi vini piemontesi.
Aspetti che le cooperative vitivinicole stanno affrontando con attenzione alla sostenibilità e strategie e progetti di cooperazione volti a valorizzare le filiere produttive e i mercati locali, favorendo le reti tra produttori e consumatori e forme associative di produzione.