Economia sociale, Politica Agricola Comune, export e dazi, credito, PNRR, direttiva appalti e semplificazione burocratica sono alcuni dei temi su cui si è svolto il confronto tra Confcooperative e un’ampia delegazione di Eurodeputati italiani a Bruxelles. L’incontro si è tenuto in occasione dell'Anno Internazionale delle Cooperative proclamato dall'ONU per la seconda volta nella storia.
Confcooperative, rappresentata dal Presidente Maurizio Gardini, ha incontrato, tra gli altri, Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione Europea, Tommaso Foti, ministro italiano per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, e Sandra Gallina, Direttore Generale per la salute e la sicurezza alimentare.
Tino Cornaglia, Presidente di Confcooperative Piemonte, ha affermato: “un incontro che conferma il nostro impegno per rafforzare la rete con le istituzioni europee, con l’obiettivo di garantire un benessere a tutto tondo alle nostre comunità. Si è discusso del ruolo della cooperazione nella valorizzazione del territorio e in particolare delle aree interne, a rischio di spopolamento e di penuria di servizi. La coesione sociale e la condivisione di strategie sono stati i concetti al centro dei principali dossier sull’agroalimentare, la pesca e il presidio sul territorio”.
Temi che sono stati toccati anche nel rapporto “Molto più di un mercato” del Professor Enrico Letta, da Francesco Corti, membro del Gabinetto della Commissaria Roxana Mînzatu, vicepresidente esecutiva della Commissione Europea e commissario europeo per le competenze, l’istruzione, la cultura, il lavoro e i diritti sociali, e durante un importante confronto con l’EESC (European Economic and Social Committee).
Irene Bongiovanni, Presidente Nazionale di Confcooperative Cultura, Turismo e Sport, ha dichiarato: “cultura, turismo, sport, editoria sono alcuni dei temi che abbiamo portato all’attenzione dei diversi momenti di lavoro a Bruxelles. In particolare, per noi è centrale il rapporto tra pubblico e privato, strategia che deve essere un punto importante di ripensamento e ripartenza per lo sviluppo sociale ed economico di molte aree del nostro paese”.
Si è discusso infatti anche del ruolo economico dell’imprenditoria cooperativa, che in Italia vede 1,3 milioni di occupati, di cui quasi il 50% nelle 16.500 imprese associate a Confcooperative, che rappresentano il 4% del PIL. Un modello imprenditoriale che si conferma ancora una volta solido e all’avanguardia, in tutti i settori: dall’agricoltura ai servizi alla persona, dalla cultura al credito.
Il confronto con le istituzioni sovralocali ha quindi permesso di continuare un dialogo proficuo su argomenti attuali, elemento fondamentale per la costruzione di un benessere condiviso.