Il concetto di abitare sta attraversando una metamorfosi, passando dalla mera struttura fisica a un servizio dinamico. Il tema della casa è sempre attuale, oggi come cento anni fa: ciò che cambia sono bisogni ed esigenze della società. Attualmente si sta rilevando un crescente numero di richieste di casa, vista però come servizio. Un servizio a un costo ragionevole, nella cornice di un’abitazione nuova, con attenzione all’efficienza energetica e con un ventaglio di possibilità per chi la abita. Oggi possiamo chiamare tutto questo con un termine unico: housing sociale.
La crescente richiesta di housing sociale riflette oggi la necessità di una visione che sposti l'attenzione dall'abitazione isolata alla costruzione di autentiche comunità. In questo contesto, le imprese cooperative piemontesi, guidate da Confcooperative Piemonte, svolgono un ruolo centrale nel plasmare una nuova prospettiva abitativa.
Un nuovo paradigma
Negli ultimi 15 anni, la domanda di housing sociale ha subito un aumento significativo. Quando parliamo di housing sociale intendiamo un percorso che sta portando gli abitanti a cercare un appartamento nella cornice dei servizi che può offrire: dai servizi sanitari all’animazione culturale, dall’efficienza energetica al portierato sociale. L'abitare non è più solo una questione di casa e manutenzione, ma si estende alla creazione di una vera e propria famiglia, o meglio, di una comunità. La creazione di una comunità richiede però un approccio sistemico. Investire su professionalità in grado di aggregare piccoli nuclei in condomini rappresenta il primo passo per piantare i semi di una comunità forte.
Questa trasformazione non è quindi solo un'opportunità per chi vive grandi città o i piccoli centri, ma rappresenta un’occasione di sviluppo per le imprese che, anche grazie alle reti che si sviluppano in associazioni come Confcooperative Piemonte, trovano un terreno fertile per l'integrazione di una vasta gamma di servizi per gli abitanti. La crescente domanda di servizi legati all’abitazione non incontra sempre un’offerta congrua: ci sono dunque grandi spazi per le imprese locali.
Portierato sociale
Non sempre le criticità dell’abitare sono legate ad aree interne o marginali. Tra i territori che faticano a soddisfare le richieste degli abitanti vi sono molti quartieri urbani, in particolare quelli periferici. Si tratta di territori in cui è proprio la densità di popolazione, accanto al decentramento, a portare a una multiculturalità che richiede una nuova attenzione e una risposta che sia pronta e mirata.
Proprio a questo nodo e alle periferie urbane guarda un’iniziativa presente in Italia e, in particolare, in Piemonte. Si tratta del portierato di quartiere, un progetto socio-culturale volto proprio ad arrivare laddove qualsiasi amministrazione pubblica faticherebbe ad arrivare. Grazie a questa iniziativa, gli abitanti di un quartiere possono contare su una rete di supporto non solo per la progettazione di eventi culturali, ma anche per le necessità più quotidiane e banali: annaffiare le piante durante le vacanze, montare un mobile, ricevere un pacco, ma anche essere aiutati in alcune azioni tecnologiche. Inoltre il portierato di quartiere favorisce lo scambio di idee tra gli abitanti attraverso momenti di co-progettazione e di conoscenza reciproca, anche grazie a momenti conviviali e di intrattenimento.
Nei quartieri urbani il portierato di quartiere emerge come un'iniziativa pregna di innovazione socio-culturale. La sua implementazione in città come Torino e Asti, a cura di imprese cooperative, ha mostrato i primi frutti con un aumento sempre più significativo della partecipazione alla vita di quartiere.
Senior cohousing
Una prospettiva altrettanto interessante è offerta dal crescente numero di anziani che riscontrano difficoltà nell’abitare la propria casa, diventata spesso con il tempo troppo grande ed energivora. Il senior cohousing rappresenta oggi una risposta avanzata alle esigenze degli anziani autosufficienti. Oltre al risparmio economico, questa soluzione offre la possibilità di vivere in una comunità solidale: gli abitanti soli possono aiutarsi reciprocamente in molte attività quotidiane, supportati da figure professionali specifiche.
Attraverso la scelta del senior cohousing molti abitanti over 65 ambiscono non solo a un risparmio in termini economici, ma a trovare una nuova comunità in cui potersi sentire meno soli. La condivisione di spazi e servizi riduce i costi individuali e crea un ambiente che favorisce la socializzazione, l'autonomia e la sostenibilità ambientale. La possibilità di aiutarsi reciprocamente in attività quotidiane rende il senior cohousing una soluzione ideale per gli anziani autosufficienti che cercano un ambiente di vita attivo e supportato.
Molto più di un'alternativa all'abitazione tradizionale. Gli abitanti possono collaborare nei lavori domestici, supportarsi reciprocamente e godere di spazi dedicati alla ginnastica e ad attività adatte alla terza età. A giovarne è soprattutto la qualità della vita. Una risposta che guarda inevitabilmente al futuro, in una delle regioni, come il Piemonte, con l’età media più alta tra la popolazione.
Prospettive future
Quelle ripercorse non sono solo risposte alle esigenze attuali, ma rappresentano una scommessa per il futuro. La cooperazione piemontese, attraverso progetti innovativi e un piano casa a livello regionale e nazionale, si impegna a trasformare l'interesse economico in un motore di sviluppo sociale. La sfida è dare un interesse economico a chi investe nel sociale, creando un circolo virtuoso di benessere e comunità.
In conclusione, oggi l'abitare va oltre la semplice idea di casa. Le imprese hanno la possibilità di guidare questa trasformazione, plasmando un futuro in cui l'abitare è sinonimo di comunità, solidarietà e qualità di vita. L'obiettivo è creare un ambiente in cui vivere non è solo una necessità, ma un'esperienza arricchente che abbraccia l'intera gamma di servizi e relazioni umane.