Il tema della riapertura dei servizi educativi e dei servizi all’infanzia è un tema centrale di questo inizio settembre, alla luce dei numerosi disagi provocati dall’emergenza Covid-19 al mondo dell’educazione nel corso del 2020. Ancora oggi, da una parte molte famiglie attendono istruzioni chiare sul futuro prossimo dei servizi dedicati ai figli, dall’altra operatori ed educatori di cooperative sono in cerca di indicazioni rispetto al proprio lavoro.
A testimonianza dell'attenzione da parte del mondo cooperativo nei confronti di questo tema, Confcooperative Federsolidarietà ha dedicato un webinar all'approfondimento, il 31 agosto, durante cui è stato presentato il lavoro svolto con il Ministero, realizzando il “Protocollo Nazionale 0|6, Le indicazioni per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell'infanzia, nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione del Covid-19”.
“Ci sono alcune indicazioni sulla riapertura dei servizi educativi, ma in realtà le cose non sono chiare. Ci sono dubbi sulle procedure, mancano i riferimenti con le ASL e non abbiamo chiarezza sul fatto che i pediatri accolgano le indicazioni del governo rispetto al tema del certificato medico del rientro. Inoltre, dal governo viene esplicitato di aumentare il personale ma non è specificato a carico di chi. Per questo chiediamo alla Regione di fare chiarezza su questi punti - ha commentato Roberta Bacchi, Consigliera di Presidenza di Confcooperative Piemonte, - Nonostante queste difficoltà, qualcuno è ripartito a fine agosto, accettando alcune sfide come l’avere un solo educatore di riferimento, abbandonando il lavoro in equipe, la riorganizzazione del tempo e dei luoghi, degli spazi nuovi come l’outdoor e la riprogrammazione dell’inserimento e dell’ambientamento della fascia 0-3 anni”.
Questi cambiamenti, come è facile immaginare, portano a un riadattamento totale del sistema, “da una parte nei servizi di asilo nido già erano garantiti i piccoli gruppi con educatori dedicati ma non esclusivi, di fatto oggi ci ritroviamo a non poterli interscambiare, con evidenti ripercussioni organizzative ed economiche imponendo un impegno maggiore anche da parte delle famiglie e delle amministrazioni. Quello che abbiamo riscontrato in un confronto interno tra gestori cooperativi è una forte discrepanza tra le indicazioni a livello nazionale e l’effettiva operatività – sottolinea Margherita Francese, Consigliera regionale della federazione, con uno sguardo al futuro prossimo, - Le esperienze di questa estate ci confermano che le famiglie sono comprensive e si rendono disponibili, venendo incontro alle esigenze del momento. Siamo pronti ad accettare le sfide ma più che mai abbiamo bisogno di costruire alleanze e patti non solo con chi fruisce dei nostri servizi ma anche con i territori in cui operiamo. Con tanto impegno, molto lavoro e la nostra capacità di dialogo stiamo investendo per far funzionare al meglio il tutto, per il benessere di bambini, famiglie e lavoratori.”
“Con questo spirito – ha concluso Luca Facta, Responsabile delle relazioni sindacali di Confcooperative Piemonte, – abbiamo incontrato l’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino, alla quale, oltre che confermare la piena disponibilità del sistema cooperativo ad implementare ulteriormente l’impegno e la professionalità nelle diverse attività e servizi educativi rivolti ai bambini e alle loro famiglie, abbiamo chiesto di fare squadra. Di lavorare insieme, quindi, in modo strutturato per affrontare con prudenza, chiarezza dei ruoli e, soprattutto, determinazione questa nuova importante ripartenza. Siamo soddisfatti che questa proposta sia stata accolta e che nelle prossime settimane si avvierà un coordinamento e un confronto costante tra gli uffici e le rappresentanze della cooperazione e del privato, in modo che sia possibile monitorare l’andamento dei prossimi mesi e rilanciare il percorso di rinnovamento normativo del settore, a partire dalle modalità di accreditamento dei servizi.”