Cos’è una mutua, da dove nasce, è ancora attuale? Quale ruolo può svolgere la mutua integrativa affianco ai cittadini? E ancora, quale futuro avrà? La storia della sanità integrativa, che trova espressione nelle società di mutuo soccorso (Sms), ebbe origine in Italia nel lontano 1848 con la nascita della società generale operaia di primo soccorso. E’ interessante notare come, influenzate da queste prime esperienze di mutuo soccorso, nel secolo scorso, hanno preso vita numerose esperienze culturali e sociali, come le Camere del lavoro e le cooperative, note per il loro scopo mutualistico. In Italia, attraverso la recente introduzione del Codice del Terzo Settore, sono state giuridicamente riconosciute le Società di Mutuo Soccorso, società queste che, da sempre operanti senza finalità lucrative, hanno fatto della solidarietà il proprio punto di forza. La loro attività, nel corso dei decenni oscurata, prima dalla dittatura e poi dalla creazione dello stato sociale, è ritornata ad una vitalità impensabile qualche anno fa e i numeri della sanità integrativa in Italia lo confermano. Il numero di italiani che hanno una copertura sanitaria integrativa supera 1 milione, con un valore delle prestazioni e dei sussidi erogati che supera i 95 milioni di euro (Fonte: Secondo Rapporto sul Welfare in Italia, 2015). Risorse queste che le Mutue Integrative, come quella di Confcooperative “Cooperazione Salute”, ponendosi come terzi pagatori tra i cittadini e le strutture sanitarie, fanno risparmiare ai propri iscritti, i lavoratori e le loro famiglie, in un contesto di crisi del Servizio Sanitario Nazionale che pesa, ogni anno, nelle loro tasche l’equivalente di uno stipendio medio di un operaio. L’obiettivo delle mutue integrative diventa quindi sempre più quello di intervenire fornendo coperture economiche integrative nei settori socio-sanitari, settori che lo Stato ha dimostrato, nei recenti anni, di non essere più in grado di gestire direttamente in modo completo.
Nell’ultimo decennio, in Italia, questo tipo di società hanno saputo farsi trovare pronte ad operare in un welfare in profonda trasformazione, che ha mostrato le sue criticità nel dare risposte ai nuovi bisogni e ai nuovi rischi, legati non solo ai tagli che negli ultimi anni hanno riguardato il settore sanitario, ma anche rispetto ai problemi legati all’invecchiamento che nel futuro sarà importante affrontare sempre di più. "Fondamentale sarà affrontare in futuro la sfida della cronicità e della non autosufficienza", sottolinea Mario Sacco, Presidente di Confcooperative Sanità Piemonte e Consigliere di Amministrazione della mutua Cooperazione Salute, "Se il pubblico ha un’azione di maggiore programmazione e controllo, al sistema cooperativo e mutualistico di Confcooperative, che rappresentiamo sul territorio, spetta la responsabilità dell’operatività quotidiana: ci candidiamo all’interno di questo nuovo quadro a gestire, integrando servizi e mutualità, la sanità di territorio e la prevenzione, in risposta ai nuovi bisogno dei cittadini, a partire dall’ambito dell’assistenza domiciliare".