Il distanziamento sociale è il tema alla base di quest’emergenza che ci troviamo ad affrontare quotidianamente. Chiusi in casa, si esce solo in caso di stretta necessità e con tutti i dispositivi di protezione individuale del caso. Molte persone stanno patendo fortemente questa mancanza di contatti, ma chi maggiormente soffre di questo aspetto sono i ragazzi delle comunità.
All’interno della Cooperativa Elsa, cooperativa sociale di Canelli (AT) che dal 1987 si occupa con passione di assistenza ai diversamente abili, si sono dovuti rimodulare tutti i tipi di interventi, da quelli assistenziali o educativi a quelli medici ed infermieristici, mettendo in pratica una serie di procedure, con lo scopo di proteggere sia l’operatore sia i ragazzi assistiti.
L’educatore è una figura che ha, tra le sue competenze, la capacità di rimodularsi e reinventarsi. Con il protrarsi delle misure di chiusura questo diventa sempre più difficile. L’aspetto umano e il carico emotivo dell’operatore emergono quando ci si trova a non poter più approcciarsi ai ragazzi nel modo che hanno sempre fatto. Ogni tipo di dimostrazione d’affetto fisica dei ragazzi non è più possibile, ed è proprio l’educatore che deve provare a spiegare le ragioni e trovare soluzione diverse.
Gli operatori e tutto il personale, ligi alle procedure e ai protocolli da seguire e sensibili ai bisogni degli ospiti, hanno provato a sostituire queste mancanze di contatto con la tecnologia. Computer con webcam, smartphones e altri devices hanno permesso ai ragazzi di tenersi in contatto con i familiari, amici, operatori e continuare i colloqui con gli psicologi, tramite Skype. Questa digitalizzazione è stata accolta molto volentieri dai ragazzi, entusiasti di avere nuovi strumenti con cui approcciarsi con curiosità, e dagli operatori stessi, che hanno scoperto l’utilità di apprendere queste nuove competenze che potranno migliorare la vita e i rapporti futuri all’interno e all’esterno della struttura.
Ma la Cooperativa Elsa ripone molta speranza nel futuro. Per questo sta già lavorando ad un progetto di agricoltura sociale. Lo scopo del progetto è inserire nella carta dei servizi della cooperativa una nuovissima Cascina Didattica, recuperata da un vecchio edificio, denominata “Cascina Santa Libera”. L’obiettivo principale è fornire agli ospiti un luogo protetto e adatto a tutte le tipologie di necessità dove svolgere attività riabilitative, socializzanti e ludico-manuali a contatto con la natura.
“Questa struttura, intesa come cascina didattica, avrà a base dei suoi progetti l’agricoltura sociale.” – ha detto Emanuela Pelissero, coordinatrice della cooperativa sociale Elsa – “Tra i soci ci sono molti contadini convinti, e sappiamo che vivere nella natura può fare del bene a tutti. In questo periodo c’è bisogno di guardare avanti, con nuove idee e nuovi progetti. Questo sarà per noi un grande incentivo”.